OGGETTO: Regolamenti Didattici di Ateneo.
Approvazione da parte del CUN.
Adunanza
del 04 Maggio 2001
IL
CONSIGLIO NAZIONALE STUDENTI UNIVERSITARI
Sentiti i Relatori;
APPROVA LA SEGUENTE
MOZIONE:
Siamo giunti ad un ulteriore fase dell’
applicazione della riforma. Il CUN,infatti, ha avviato l’esame dei RDA.
Riportiamo alcuni punti che pensiamo debbano essere necessariamente
previsti dai RDA e dagli Allegati. Chiediamo al CUN di prendere in
considerazione tali proposte, importanti per una buona applicazione
riforma nei vari Atenei
1)
elenco e denominazione dei corsi di studio, obiettivi
formativi, quadro generale delle attività formative, crediti
assegnati, transitorio…
E' questo un punto di particolare rilievo,
rispetto al quale chiediadiamo :
a)
la specificazione degli obiettivi formativi dei corsi di laurea
(laddove generici), da raccordare anche alle figure professionali del
mondo del lavoro, e il collegamento diretto tra le classi di I livello con
quelle di II;
b)
la totale assenza di vincoli per i crediti a scelta dello
studente che potranno riguardare attività formative
“organizzate o previste” dalle università anche con riferimento a “
progetti, tesi, attività di studio individuale e di autoapprendimento
”,o anche “ conoscenze e abilità professionali certificate…”
,come previsto dall ’ art. 1,lettera o, e dall’ art. 5,7 del DM
509/99;
c)
che nella fase transitoria, sia dato giusto riconoscimento
in crediti delle materie già svolte, riconoscendo la totalità dei
percorsi formativi già sostenuti all’interno delle lauree
specialistiche e massimizzando il riconoscimento all’interno delle
lauree. A tal proposito e’ necessario che i corsi relativi agli esami
dei vecchi ordinamenti siano garantiti fino a quando vi siano ancora
studenti regolarmente iscritti a tali ordinamenti.
d)
la previsione di corsi di studi interdisciplinari/interfacoltà
, attraverso l’utilizzo dei crediti a disposizione delle Università,
fermo restando l’ intangibilità dei minimi previsti dalle tabelle
ministeriali;
e)
una significativa percentuale di ore per tirocini e stage,
prevedendo vincoli di qualità;
f)
la previsione di una specifica tipologia per lo "Studente
non a tempo pieno", quale vero e proprio modello
organizzativo/didattico, accanto a quello a tempo pieno. Ciò presuppone
la definizione di modalità didattiche (orari, obblighi di frequenza,
moralità/tempi delle prove, sezioni d'esame, F.A.D) che tengano conto
degli impegni lavorativi della persona, consentendo la massima
flessibilità ed eliminando vincoli eccessivi o immotivati relativi alla
durata massima degli studi. In tale modello, è utile introdurre il
concetto di "apprendimento sul lavoro" (peraltro già previsto
per i tirocini) ed un eventuale riconoscimento dei crediti in ingresso.
Inoltre, sarà indispensabile assicurare una particolare qualità ai
servizi di tutorato e supporto all'apprendimento;
g)
la previsione di un'offerta ampia di master, di 1° e di 2°
livello, organizzata da istituti pubblici o privati legalmente
riconosciuti, per consentire l'aggiornamento permanente di lavoratori ad
alta qualificazione professionale.
1)
Accessi, orientamento , tutorato…
a)
per l'accesso alla laurea, fino a quando la verifica non
fosse positiva, è necessario prevedere corsi di recupero dei debiti
formativi, organizzati in modo da permettere il recupero delle conoscenze
necessarie;
b)
l'organizzazione di un apposito servizio di orientamento e
di tutorato (per il supporto didattico);
c)
la possibilità di accesso a corsi singoli o a moduli, all'interno
dei corsi di studio, per favorire l'integrazione e la personalizzazione
dei saperi;
d)
per l'accesso alla L.S, è necessario assicurare che ci sia
almeno un corso di laurea che ottenga il riconoscimento di tutti i 180 i
crediti, necessario per un’iscrizione senza debiti.
e)
la valorizzazione del certificato che il DPR 509 prevede che
si accompagni al titolo di studio, in coerenza con i modelli europei.
L'obiettivo è quello di portare a trasparenza il percorso formativo (che
con le riforme in corso sarà fortemente differenziato da Ateneo ad
Ateneo), ma anche le competenze acquisite. Tale certificato può avere un
ruolo importante per tradurre le discipline in competenza e specificare i
contenuti professionali del titolo di studio, assicurando una maggiore
comunicabilità con le imprese.
f)
valutazione della didattica attraverso il coinvolgimento di
commissioni paritetiche a livello d’Ateneo, e la predisposizione in ogni
facoltà di questionari di valutazione della didattica.
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