OGGETTO:
Quota di riequilibrio e criteri di riparto delle quote aggiuntive di FFO per
l’esercizio 2001
Adunanza
del 6 aprile 2001
IL
CONSIGLIO NAZIONALE STUDENTI UNIVERSITARI
Vista
la lettera ministeriale (Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento
e gli Affari Economici – SAUS – Uff. VIII) n. 605 del 16.03.2001 con la quale
è stato chiesto il parere concernente l’oggetto;
Vista
la nota del Sottosegretario di Stato prof. Luciano Guerzoni
n. 5872/SG del 3.4.2001 con la quale sono fornite precisazioni;
Visto
l’art. 5 della legge n. 537/93;
Visto
l’art. 2 della legge n. 370/99;
Esaminate la proposta del Comitato Nazionale
per la Valutazione del Sistema Universitario “Criteri per il riequilibrio nell’assegnazione
del FFO e criteri di riparto delle quote aggiuntive di FFO per l’esercizio 2001”
del 28/2/2001 e le osservazioni contenute nella citata ministeriale n. 605 del
16/3/2001;
Sentiti i Relatori;
ESPRIME
AL SIG. MINISTRO IL SEGUENTE PARERE:
Il
C.N.S.U. ritiene che l’intervento più importante e da valorizzare presente nel
documento proposto dal Comitato Nazionale di Valutazione sia quello previsto
per il riequilibrio dei vari Atenei. Proprio per questa ragione una parte maggioritaria
dell’intervento di riequilibrio del Fondo di Finanziamento Ordinario dovrebbe
essere dedicata a questo specifico intervento. Il C.N.S.U. intende sottolineare
che in questo periodo di applicazione della riforma occorre privilegiare la
possibilità di interventi volti a garantire uguali condizioni iniziali di partenza
ai diversi Atenei. In questo senso al C.N.S.U. preme far notare che stabilire
paritetiche condizioni iniziali di partenza significa innalzare il trasferimento
di maggiori quote di F.F.O. per gli Atenei che sono al di sotto della soglia
media indicata, lasciando tuttavia invariati i trasferimenti per gli Atenei
che attualmente hanno livelli soddisfacenti di F.F.O.. A tal proposito il C.N.S.U.
ritiene condivisibile il criterio proposto dal Comitato Nazionale di Valutazione
a pag. 2, punto 2.1, considerandolo utile allo sviluppo concorrenziale che l’Autonomia
intende favorire. Nel merito il Consiglio rileva inoltre che la quota riservata
al riequilibrio debba essere fortemente aumentata.
Il Consiglio apprezza il punto 3.4 relativo al sostegno per gli Atenei in ambiti
regionalI in situazione di disagio (Obiettivo 1 UE) considerandolo come ulteriore
possibilità di riequilibrio tra i vari Atenei.
Il C.N.S.U. condivide inoltre il punto teso a vincolare gli incentivi e/o premi
agli obiettivi raggiunti (pag. 4 punto 3);
in tal senso suggerisce che tale
criterio tengaconto
anche della valutazione effettuata dagli studenti, in particolare sulla qualità
dell’offerta dei percorsi formativi.
Il
C.N.S.U., nonostante ritenga la riduzione dei tempi per il conseguimento del
titolo di studio di primaria importanza, chiede fortemente che il relativo criterio
di incentivo di cui al punto 3.6 venga eliminato. Il Consiglio reputa infatti
che esso porta con sé il rischio di uno svilimento qualitativo della attività
didattica per ottenere più facilmente un maggior numero di laureati ed ottenere
più finanziamenti.
Il
C.N.S.U. non approva la scelta di eliminare il criterio di incentivi sulla base
del maggior impegno didattico dei docenti. Questo criterio non è assolutamente
secondario ma dovrebbe costituire priorità, in quanto l’impegno didattico della
docenza è elemento determinante per la qualità dell’istruzione universitaria,
tutto ciò in attesa della revisione dello Stato Giuridico della docenza universitaria.
Inoltre
il C.N.S.U. considera importante la presenza di un incentivo specifico per la
mobilità dei docenti, affinché sia favorita una diversificazione dell’offerta
formativa e dei diversi tipi di attività didattica all’interno di ogni singolo
Ateneo.
Il
C.N.S.U. sul punto relativo agli squilibri nel rapporto docenti studenti ritiene
utile, tra i criteri di riparto dei fondi, prendere in considerazione il numero
di posti da ricercatore banditi dalle singole università cercando di “premiare”
quelle università che investono sui giovani.
Il
Consiglio segnala, inoltre, che nella ripartizione dei fondi per il riequilibrio,
non sono in alcun modo presi in considerazione i Dottorati di Ricerca e le Scuole
di Specializzazione. A tal proposito il C.N.S.U. auspica che vengano stabiliti
indicatori validi per tenere conto di tali corsi.
Il
C.N.S.U. ritiene inoltre che tra gli indicatori riferiti al punto 3.1 si tenga
conto anche degli investimenti per la ricerca messi a disposizione dalle singole
Università sul proprio bilancio.
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