PARERE
SUL DOCUMENTO 17/01
REQUISITI
MINIMI DI RISORSE PER I CORSI DI STUDIO UNIVERSITARI
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI
Prot. n. 12
Spedito il 21/01/2002
Parere generale n.17
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All’On.le Ministro
S E D E |
OGGETTO: |
Parere sul documento 17/01 – Requisiti minimi di risorse
per i corsi di studio universitari. |
Adunanza
del 17 gennaio 2002
IL
CONSIGLIO NAZIONALE STUDENTI UNIVERSITARI
Il CNSU acquisisce con soddisfazione il documento
del CNVSU 17\01 Requisiti minimi di risorse per i corsi di studio
universitari. La definizione di questi (richiesta dall’art. 3
comma 3 del d.m. 115) è certamente un ulteriore passo avanti compiuto nel
processo di riforma.
Il Consiglio concorda con i principi ispiratori
del documento 17/01; la definizione dei requisiti sarà utile a stimolare gli
atenei in una definizione più precisa ed efficace della propria offerta
formativa commisurandola sia al numero degli studenti iscritti, che
alle risorse disponibili per sostenerla, e servirà al Ministero per attuare
specifici interventi di incentivazione e disincentivazione .
Il CNSU ritiene
infatti che l’utilizzo di questo strumento – i requisiti minimi- possa
essere di fondamentale aiuto sia agli atenei per una razionalizzazione
dell’offerta formativa, sia agli studenti come forma di orientamento, che al
momento dell’iscrizione ad un corso di laurea potranno sapere con chiarezza
gli obiettivi che il corso si prefigge , la disponibilità di strutture
didattiche adeguate ed il numero di docenti dedicati a questo corso.
Si auspica dunque che la definizione dei requisiti minimi non sia in alcun
modo letta o interpretata come un tentativo di porre vincoli che vadano in
qualche modo a limitare o impedire l’autonomia delle singole università in
termini di innovazione didattica e di libertà di offerta formativa come
previsto dal d.m. 509.
In un regime di
autonomia infatti il CNSU crede che il ruolo delle Università sia quello di
creare un’offerta formativa didattica qualificata ed innovativa, mentre quello
del Ministero di controllo del rispetto di una applicazione corretta della
riforma.
Come infatti già più volte il Consiglio ha
sottolineato, uno dei rischi insiti nell’applicazione della riforma in alcuni
casi, ed in questo primo anno di attivazione se ne è potuto avere un
riscontro concreto, è stato un proliferare di nuovi corsi di
studio, e attivati dalle singole sedi universitarie con poca chiarezza sia
sui mezzi disponibili per sostenere tale corso, sia sull’offerta formativa
dichiarata , sia sulla possibilità di sbocco sul mondo del lavoro.
Se in nessun modo va lesa l’autonomia degli
atenei e la loro possibilità di innovazione della didattica , è giusto
tutelare, tramite i requisiti minimi, gli studenti : sono moltissimi i corsi di
nuova creazione che hanno un numero di studenti iscritti molto al disotto dei
parametri fissati e possibilità di impiego vaghe.
Il documento 17\01 è quindi di incentivo alle
Università perché utilizzando tutti i loro organi di governo, con l’ausilio
in particolare dei nuclei di valutazione dei singoli atenei, possano
coniugare le spinte innovative ed i profili di eccellenza presenti sul
territorio con garanzie di sostenibilità e fruibilità delle figure
professionali create da parte del mondo del lavoro. Il CNSU ritiene
infatti che vada evitato, soprattutto in questi primi passi che la riforma
concretamente sta compiendo , la creazione di figure che non abbiano un chiaro
profilo ; sarebbe infatti molto grave che uno studente scoprisse solo al
termine del suo percorso triennale che il corso di laurea da lui scelto non
abbia un concreto sbocco professionale.
Il Consiglio non intende intervenire direttamente
sui parametri proposti nel documento, anche se ritiene che i numeri proposti
siano equilibrati e quindi condivisibili. Si sottolinea l’importanza che
in questa fase di adeguamento ai parametri fissati dal CNVSU i nuclei di
valutazione dei singoli atenei svolgano un effettivo ruolo di controllo
garantendo il rispetto delle norme indicate nel documento 17\01.
Si invita, inoltre,
il CNVSU a porre particolare attenzione, soprattutto in questa fase di
transizione, alle piccole università italiane che in qualche modo potrebbero
essere penalizzate; va preservato infatti in ogni modo il valore qualitativo dei
percorsi formativi esistenti anche se necessitano di adeguamenti per rientrare
entro i parametri fissati.
Il CNSU auspica inoltre che le forme di
incentivazione possano essere sempre più precise e puntuali andando ad incidere
realmente sul FFO. Infatti il Consiglio crede che, di pari passo con gli
incentivi per la valutazione del sistema universitario, sia necessario
incrementare il fondo previsto dal d.m. 115 per l’innovazione didattica
prevedendo anche, a regime , che il rispetto dei requisiti minimi possa essere
in modo ancora più decisivo un parametro per l’attribuzione del FFO.
IL SEGRETARIO f.to Paola Gironi |
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Il PRESIDENTE f.to Tommaso Agasisti |
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