2000-2003

Cos'è il CNSU

Componenti

Commissioni


Sito Ufficiale

Per informazioni generali e per suggerimenti e proposte
su questo sito web scrivere a:

cnsu@miur.it

 


Home Page

Pareri

2003

2002

2001
2000

Parere n.ro 20 - 2002

Art. 37 del decreto leg.vo n. 368/99
DEFINIZIONE SCHEMA TIPO DI CONTRATTO DI FORMAZIONE-LAVORO PER MEDICI IN FORMAZIONE SPECIALISTICA





CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

Prot. n.

Spedito il 30/05/2002

Parere generale n

 

All’On.le Ministro
S E D E

OGGETTO: Art. 37 del decreto leg.vo n. 368/99 – definizione schema tipo di contratto formazione-lavoro per medici in formazione specialistica.

 

Adunanza del 30 maggio 2002

 

IL CONSIGLIO NAZIONALE STUDENTI UNIVERSITARI

 

Vista la lettera ministeriale (Dipartimento per la programmazione e il coordinamento e gli affari economici – Uff. IV) n. 1508 del 9.4.2002 con la quale è stato chiesto il parere sullo schema tipo di contratto formazione-lavoro per medici in formazione specialistica;

                   Visto l’art. 37 del decreto legislativo n. 368/99;

                  

ESPRIME AL SIG. MINISTRO LE CONSIDERAZIONI ED IL PARERE SEGUENTI:

 

Il CNSU ritiene l’attuazione del decreto legislativo 368/99 una gran possibilità per ripensare alla posizione dei medici in formazione specialistica, al fine soprattutto di migliorare la formazione e l'apprendimento dei giovani medici secondo i migliori standard europei.

Riteniamo sia questa, infatti, la vera ragione del decreto suddetto, oltre ad essere un’imprescindibile necessità, visto il delinearsi di un mercato comune europeo dove i medici italiani dovranno essere competitivi rispetto ai loro colleghi esteri.

Il Consiglio, analizzando lo schema tipo di contratto formazione-lavoro presentatogli, facendo innanzi tutto notare che i dati in suo possesso non sono sufficienti per comprendere fino in fondo la dinamica di questo cambiamento, ritiene che quest’occasione non sia stata sfruttata al meglio, poiché non sono toccati punti fondamentali, ad esempio le forme di controllo che rendano realmente applicati gli "obblighi" d’offerta formativa da mettere a disposizione dei medici in formazione, oggi troppo spesso presenti solo sulla carta. Tutti i punti deboli dell’attuale situazione delle scuole di specialità non sono toccati nel decreto legislativo, facendo quindi temere che si ripresenteranno inalterati così da vanificare, almeno in parte, gli sforzi per un’efficace formazione.

Un punto focale non approfondito in questo contratto è senza dubbio la capacità professionale che il medico deve acquisire. All’art.3 è citato il “ libretto personale di formazione”. Tale strumento è già utilizzato dai medici specializzandi, ma non assolve i compiti per cui è stato creato. Infatti, molto spesso succede che lo specializzando non opera realmente tutti quegli interventi che risultano poi certificati su tale libretto. Il CNSU ritiene che la formazione richieda una completezza clinica globale, per cui il numero d’interventi da tabella deve essere effettivamente svolto, con il medico in formazione coinvolto dall’inizio alla fine dell'atto medico; altrimenti la formazione non può essere completa. Per questo il Consiglio auspica un maggior controllo su tutto ciò che riguardi la formazione professionale durante gli anni di specialità.

Il CNSU ritiene una priorità stabilire dei limiti alla possibile sperequazione tra le ore d’attività assistenziali e quelle d’attività formativa o di didattica formale, anche per incentivare la ricerca da parte degli specializzandi.

Ad oggi molte strutture utilizzano i medici in formazione specialistica per sopperire a carenze di personale nelle strutture ospedaliere, in particolar modo per l’attività di guardia notturna. Il Consiglio nota come tutto questo non sia trattato nel contratto e chiede una spiegazione in riferimento al cambiamento di responsabilità che questo nuovo status porterà o meno ai medici specializzandi.

Un altro punto fondamentale riguarda l’allargamento delle convenzioni tra Consiglio di Scuola e altre strutture ospedaliere. Questo consentirebbe molta più scelta per il medico e la possibilità d’aumento del numero di posti ed eviterebbe la concentrazione di specializzandi solo in poche strutture ospedaliere.

Ciò nonostante, il CNSU esprime parere decisamente favorevole verso la maggior tutela, prima di tutto di carattere previdenziale, della figura del medico specializzando ora equiparato a medico in formazione. L'assenza di queste tutele costituiva una grave lacuna della formazione del medico in Italia, tale da renderla spesso più arretrata rispetto ai partners europei. Il CNSU vede positivamente anche la possibilità dell’esercizio della libera professione intramuraria da parte del medico in formazione (art.5).

Il Consiglio esprime però preoccupazione circa la reale applicabilità di tale decreto soprattutto perché non si comprende come i due soggetti stipulanti il contratto con il medico (Università e Regione) possano agire insieme. Infatti, più volte è citato come unico soggetto l’Università/Regione (vedi art.2, 3, 7, 8) ma non si specifica attraverso quale organo esse agiscano, visto anche il risultato dell'unico organo paritetico istituito dalla 368/99, gli Osservatori Regionali, che non sono attivi in nessuna parte del Paese, spesso a causa della mancanza di collaborazione tra Università e Regioni.

Dato inoltre che a Università/Regione sembra spettare l'onere della formazione il Consiglio auspica che tale collaborazione sia resa effettiva e più specificata nella legge.

Per questo motivo il CNSU chiede ulteriori spiegazioni anche in riferimento alla partecipazione delle Regioni e del Ministero della Salute.

Quest’ultimo sembra non essere mai interpellato e il Consiglio ritiene che sia auspicabile una maggior collaborazione tra MIUR e Ministero della Salute, per non cadere in errori già avvenuti in passato. Per quanto riguarda le Regioni, il CNSU vorrebbe avere informazioni più dettagliate circa l’entità della partecipazione di queste, sia a livello economico sia decisionale.

Una grande preoccupazione riguarda il numero dei posti nelle varie specialità. Il CNSU non ha ricevuto nessun dato allegato rispetto a questo problema e non può quindi verificare se i posti di specialità diminuiranno. Il Consiglio nota che il numero di laureati in medicina è molto superiore ai posti in specialità; questo significa che sarà necessario investire ancora di più e non diminuire ulteriormente i posti di medico specializzando come fino ad oggi è stato fatto. Per questo il CNSU auspica che un contratto di questo tipo non comporti alla fine una diminuzione dei posti, dato il maggior costo di ciascun medico in formazione rispetto al passato a causa non di un’aumentata retribuzione ma per i nuovi obblighi previdenziali che la legge impone. Proprio per questo ritiene importante che si sviluppi la collaborazione con le Regioni, così che possano realmente essere coperti i costi.

Da ultimo il Consiglio chiede che, poiché l'entità dei contributi previdenziali è stata esplicitamente determinata (pari al 75% dei costi di un medico) anche l'entità della contribuzione sia mantenuta nella stessa proporzione (75% appunto) e non lasciata in bianco come nel testo attualmente presentato. Il Consiglio si permette di far notare che è molto difficile esprimere un parere completo su un contratto di lavoro senza che sia in nessun modo indicata l'entità della retribuzione.

Il CNSU ritiene che lo status del medico in formazione specialistica non subirà molti cambiamenti con questo nuovo contratto, tranne per quanto riguarda tutte le agevolazioni previdenziali, pur fondamentali.

Il Consiglio auspica che non avvenga alcuna diminuzione del numero dei posti.

Infine ritiene che questa sia stata una occasione sprecata, innanzitutto perché il contratto ha introdotto poche novità e sembrerebbe un mero modo di attuazione del decreto leg.vo 368/99 senza modificare nulla, inoltre perché non si è tenuta presente la questione cruciale, cioè la formazione professionale dei medici in formazione specialistica.

Il CNSU auspica una risposta a tutti i quesiti posti, al fine di colmare la mancanza di dati e per poter proporre soluzioni adeguate per l’applicazione del decreto legislativo n.368/99.

 

IL SEGRETARIO
f.to Paola Gironi

 

Il PRESIDENTE
f.to Tommaso Agasisti