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Parere n.ro 21 - 2002

PROBLEMATICHE CONNESSE ALLA RIFORMA UNIVERSITARIA





CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

Prot. n.

Spedito il 30/05/2002

Parere generale n

 

All’On.le Ministro
S E D E

OGGETTO: parere del CNSU su problematiche connesse alla riforma universitaria.

 

Adunanza del 30 maggio 2002

 

IL CONSIGLIO NAZIONALE STUDENTI UNIVERSITARI

APPROVA IL SEGUENTE DOCUMENTO:

 

  1. ACCESSO ALLA LAUREA SPECIALISTICA: con l’attivazione delle lauree specialistiche (di seguito LS) dal prossimo anno accademico si pone un problema di regola degli accessi al biennio da parte degli studenti che abbiano conseguito la laurea (di seguito L).

La convenienza o meno di proseguire nel percorso di studi dipenderà in larga misura dalla spendibilità del titolo triennale e dalla capacità della L di fornire una formazione metodologica di base e una preparazione professionale adeguate all’ingresso nel mondo del lavoro.

Fermo restando il diverso valore legale dei titoli di L e LS e considerando necessario per il buon funzionamento della riforma che entrambi i livelli, triennale e biennale, abbiano una loro specificità formativa, il CNSU, fatta salva l’autonomia degli atenei, ritiene che l’accesso alla LS debba essere consentito a tutti i laureati triennali che intendano proseguire nel percorso di studi senza preclusioni ed introduzione di numeri chiusi, verificando il soddisfacimento curriculare dei crediti necessari all’accesso.

In ogni caso il CNSU ribadisce la necessità che nel periodo di transizione dal vecchio al nuovo ordinamento e nelle more dell’attivazione delle LS l’accesso al biennio sia garantito a tutti gli studenti che intendono proseguire. A questi studenti occorrerà, infatti, garantire la possibilità di realizzare l’aspettativa, maturata al momento dell’immatricolazione, ad intraprendere un percorso di studi articolato sui livelli tre e due. S’invita, pertanto, il sig. Ministro a vigilare affinché da parte degli atenei non siano modificate in corso d’opera le condizioni per accedere alla LS.

 

  1. TEMPI D’ACCESSO ALLA LS: in considerazione del fatto che la L può essere conseguita nei diversi periodi dell’anno accademico corrispondenti alle varie sedute di laurea, si pone un problema per quanto riguarda i tempi dell’accesso alla LS.

A tale riguardo le università hanno talvolta predisposto dei meccanismi d’iscrizione sotto condizione, ad es. fissando un numero massimo di crediti mancanti al conseguimento della L per poter accedere, con il riconoscimento temporaneo di un debito formativo, alla LS, oppure consentendo l’iscrizione al biennio in due momenti dell’anno accademico.

Il CNSU ritiene che l’iscrizione alla LS debba essere consentita a tutti gli studenti in possesso del titolo triennale in qualsiasi momento dell’anno accademico.

 

  1. CONTRIBUZIONE STUDENTESCA: per quanto concerne la contribuzione studentesca e la possibilità paventata che siano applicati sistemi di tassazione differenziati per il triennio e per il biennio, con conseguente possibile aumento delle tasse soprattutto nel biennio specialistico, il CNSU ritiene che le tasse degli studenti non debbano subire ulteriori aumenti. Il CNSU auspica, altresì, che quanto prima divengano cogenti le sanzioni a carico delle università che superino il limite previsto dalla legge alla contribuzione studentesca ed esprime tutta la sua contrarietà rispetto all’ipotesi che il limite fissato nel 20% del FFO (art.5 c.1 D.P.R. 306/97) sia considerato valido esclusivamente per gli studenti iscritti ai corsi di laurea. Tale limite deve essere calcolato sulla somma dei contributi degli studenti iscritti alla L e alla LS.

 

  1. REQUISITI MINIMI: per quanto concerne l’applicazione alle L e alle LS dei requisiti minimi fissati nel documento del CNVSU 17/01 Requisiti minimi di risorse per i corsi di studio universitari, il CNSU ritiene necessario adeguare i parametri proposti alle diverse esigenze degli atenei italiani, in particolare evitando di individuare criteri eccessivamente rigidi e predeterminati in astratto che non tengano conto della situazione degli atenei medio-piccoli e delle effettive possibilità d’innovazione e ideazione di nuovi CL e CLS che potrebbero trovarsi in contrasto con i suddetti requisiti minimi. Gli atenei medio-piccoli potrebbero esserne penalizzati in quanto potrebbero non rientrare nei suddetti parametri ed essere nell’impossibilità di attivare i corsi (si veda il parere del CNSU sul documento 17/01 spedito in data 21 gennaio 2002).

Il rischio a questo riguardo è che non si tenga nella dovuta considerazione la proporzionalità dei parametri rispetto alla situazione del singolo ateneo, con l’ovvia conseguenza che una tale rigidità, se portata agli estremi, potrebbe comportare un massiccio spostamento di studenti che intendono proseguire nel biennio specialistico verso le università di maggiori dimensioni, con ovvi disagi per queste università e, soprattutto, per gli studenti.

 

IL SEGRETARIO
f.to Paola Gironi

 

Il PRESIDENTE
f.to Tommaso Agasisti