Adunanze
del 14 e 15 settembre 2000
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI
Vista la lettera ministeriale (Dipartimento per la Programmazione, il
Coordinamento e gli Affari Economici - Servizio per l'Autonomia
Universitaria e per gli Studenti - Ufficio VIII) prot. n. 1875 del 24
luglio 2000;
Sentiti i Relatori;
Considerato quanto rappresentato nella nota succitata;
ESPRIME
ALL'UNANIMITA' AL SIG. MINISTRO IL SEGUENTE PARERE:
Il
Consiglio, nell’esprimere il parere riguardo l’incentivazione dei
docenti ai sensi dell’art. 4 legge 370 del 99 pone come premessa
immediata ad ogni altra considerazione che l’incentivazione debba essere
correlata proporzionalmente all’aumento del monte ore che ogni docente
dedica alle attività didattiche di formazione: l’attuale monte ore
(120) è assolutamente inadeguato.
L’esigenza
che tutti gli studenti sentono come primaria è però quella di una
maggiore presenza costruttiva nelle Facoltà da parte dei docenti e dei
ricercatori universitari, oltre che per le ore di didattica frontale,
anche in tutte le iniziative che spaziano dal tutorato all’orientamento,
dalla programmazione all’organizzazione della didattica.
La proposta di incentivazione evocata dal ministero è strutturata
fondamentalmente su sole basi quantitative, peraltro di importanza
marginale, come il numero dei docenti potenziali beneficiari; il giudizio
del CNSU invece è che l’incentivazione debba essere ispirata da
parametri che tengano in maggior conto la qualità della didattica offerta
dal personale docente, come d’altra parte previsto dalla legge 370 del
'99.
L’incentivazione
alla classe docente in una fase come questa in cui si parla di un nuovo
stato giuridico della stessa, deve essere un premio per chi già oggi
lavora concretamente negli atenei a favore degli studenti.
L'incentivazione
così intesa risulterà essere un elemento di stimolo per una competizione
virtuosa tra docenti e non potrà non avere che un riscontro positivo
sulla qualità della didattica delle Università.
Il
CNSU crede che parametri quali la scelta per il tempo pieno o
dell’attività intramuraria per il personale medico, la partecipazione
alla programmazione didattica negli organi collegiali, ed in particolare
lo svolgimento di attività di tutorato, orientamento ed assistenza agli
studenti debbano essere tenute in primaria considerazione per una più
corretta e logica distribuzione dei fondi.
La
valutazione dell’effettiva qualità dell’impegno didattico e di
ricerca del personale docente delle singole università dovrebbe, a parere
del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, derivare
dall’analisi che i Nuclei di valutazione per ogni singolo ateneo
forniscono al Ministero. Tali elementi di analisi sono le basi da
cui trarre il giudizio finale che
orienterà l’incentivazione. E’ pertanto fondamentale che l’attività
dei nuclei di valutazione sia effettiva e controllata. Tutto ciò
rispecchia, ad avviso del CNSU, una più corretta e fedele lettura dei
principi contenuti nella legge 370/99.
Il
lavoro dei nuclei di valutazione ha le sue fondamenta sulle analisi fatte
ad ogni livello dalle commissioni didattiche paritetiche nelle quali è
centrale il ruolo degli studenti, i quali però sono esclusi nel passaggio
immediatamente successivo di organizzazione e rielaborazione in sede dei
Nuclei di Valutazione. Il C.N.S.U. ritiene pertanto necessaria una
modifica della legge 370/99 art. 1 e 2 che preveda la presenza degli
studenti universitari nei nuclei di valutazione d’ateneo e nel Comitato
Nazionale per la valutazione del sistema universitario.
Il
C.N.S.U. crede che i Nuclei di Valutazione rivestano un’importanza
strategica fondamentale per un miglioramento complessivo di ogni singolo
ateneo in termini di trasparenza ed efficacia dell’offerta formativa
soprattutto nell’ottica dell’autonomia didattica; è infatti
impossibile parlare seriamente di qualità senza affrontare adeguatamente
il problema della valutazione.
|