Oggetto: Parere sullo schema
di decreto ministeriale relativo alla determinazione degli obiettivi della programmazione
del sistema universitario per il 2001-2003 e alla finalizzazione delle risorse
finanziarie relative (art.2, c. 3, lett. a), del DPR 27
gennaio 1998, n. 25).
Adunanze del 14 e 15 settembre
2000
IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI
UNIVERSITARI
Vista la nota dell'On.le Ministro prot. n. 1172 del 27-7-2000 con la
quale è stato chiesto il parere sullo schema di decreto ministeriale indicato
in oggetto;
Visto il DPR 27 gennaio 1998, n. 25 e in particolare l'art.
2, c. 3, lett. a);
Sentiti i Relatori;
ESPRIME ALL'UNANIMITA' AL SIG. MINISTRO
IL SEGUENTE PARERE:
Il CNSU, prima di passare
allesame dettagliato dello schema di parere predisposto dal Ministro,
intende soffermarsi su alcune questioni di carattere generale.
Innanzi tutto il CNSU rileva che purtroppo
esiste un notevole squilibrio tra gli obiettivi della programmazione triennale
e le risorse destinate; squilibrio aggravato dalle esigenze dettate dallimminente
avvio della Riforma.
Innanzi tutto il Consiglio riteneva opportuno che, congiuntamente allo schema
di decreto, fossero rese note con esattezza le tipologie di intervento attuate
con i fondi stanziati nel precedente triennio 1998-2000, al fine di conoscere
lo stato di avanzamento dei progetti volti al raggiungimento degli obiettivi
previsti nellart. 2, comma 3, lettera a, del D.P.R. 27 gennaio 1998 n.
25 e nel relativo D.M. di programmazione triennale del sistema universitario
del 21 giugno 1999.
La suddetta richiesta
si rende indispensabile, poiché, ad una prima analisi dello schema di decreto
2001-2003, si notano sostanziali differenze in merito alle percentuali di distribuzione
delle risorse finanziarie destinate ai vari punti di attuazione della programmazione
rispetto alla precedente; questo per comprendere se gli obiettivi prefissati
siano stati raggiunti o se il Ministro ritiene gli stessi non più fondamentali.
Dopo questa
doverosa premessa, il CNSU entra nel merito delle varie voci dellart.1:
Si ritiene opportuno proporre il concetto che allinnovazione didattica,
elemento fondante della formazione universitaria, vada necessariamente legata
anche la modernizzazione della ricerca universitaria, non solo per ciò che riguarda
la formazione superiore dei laureati, ma anche la durata del corso di studi.
In merito alle attività di orientamento
e tutorato preme sottolineare che listituzione di questi servizi, già
affidati per legge ai docenti, presenta in quasi tutte le università italiane
delle lacune, colmate grazie allintervento, anche in questo settore, del
lavoro delle rappresentanze e delle associazioni studentesche presenti sul territorio
in funzione integrativa o addirittura sostitutiva. La presenza attiva e partecipe
degli studenti, che deve essere riconosciuta e valorizzata vista anche la circolare
MURST del 10 Ottobre 1998, è quindi una dimensione irrinunciabile di una realtà
universitaria veramente democratica.
Infine il CNSU ritiene opportuno commentare in maniera specifica le percentuali
assegnate alle varie lettere dellart.1. Per quanto riguarda lo stanziamento
del 60% per le lettere a) e b), rileva un sostanziale aumento rispetto al triennio
1998-2000. Pur consapevole che questi punti sono nodali per luniversità,
il Consiglio ritiene tuttavia che sia da prevedere un abbassamento della suddetta
percentuale e conseguentemente un aumento degli stanziamenti di cui alle lettere
c), d) ed e) della cifra defalcata in precedenza. Questo perché rispetto al
triennio precedente, è avvenuto un abbassamento della percentuale e, siccome
a parere del CNSU ciò non dipende da un raggiungimento di risultati concreti,
sembra che una cifra inferiore non basti per le esigenze concrete dei grandi
Atenei. Si auspica, infatti, che questo cambiamento di destinazione possa risolvere
positivamente il problema del decongestionamento e degli squilibri esistenti
tra Centro-Nord e Sud.
Il CNSU ritiene fondamentale un continuo monitoraggio dello stato in essere
dei progetti volti al conseguimento degli obiettivi previsti per questo triennio
al fine di poter avere un utile strumento di analisi anche in prospettiva degli
obiettivi della nuova riforma universitaria e come base di lavoro per il successivo
triennio.
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