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Parere n.ro 8 - 2001

PARERE SULLO SCHEMA DI DECRETO MINISTERIALE CON IL QUALE VENGONO DETERMINATE LE CLASSI DELLE LAUREE UNIVERSITARIE E DELLE LAUREE SPECIALISTICHE RELATIVE ALL'AREA DELLA DIFESA E DELLA SICUREZZA




CONSIGLIO NAZIONALE STUDENTI UNIVERSITARI

Prot. n.4

 

Parere generale n. 8    

Spedito il  21/01/2001

All’On. MINISTRO

S E D E

 

OGGETTO: Parere sullo schema di decreto ministeriale con il quale vengono determinate le classi delle lauree universitarie e delle lauree specialistiche relative all'area della difesa e della sicurezza.

Adunanza del 17 e 18 gennaio 2001

IL CONSIGLIO NAZIONALE STUDENTI UNIVERSITARI

Vista la nota dell’On.le Ministro prot. n. ACG/U11/37/2001 del 10 gennaio 2001, con la quale è stato chiesto il parere sullo schema di decreto ministeriale indicato in oggetto;

Sentiti i Relatori;

ESPRIME ALL'UMANIMITA AL SIG. MINISTRO IL PARERE SEGUENTE

In primo luogo occorre rilevare come la definizione di tale schema di decreto sia da considerarsi un segnale forte dell’avanzamento di un processo riformatore, che oramai volge al termine. Infatti ad oggi mancano pochi - ma fondamentali- elementi per completare in modo definitivo la nuova architettura degli studi. Il riferimento è evidentemente alle classi delle lauree e lauree specialistiche nell’ambito sanitario e ai decreti che regolamentano gli sbocchi professionali previsti per i nuovi titoli. Su tali materie il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari attende quindi di potersi esprimere in tempi brevi.

Trattando nello specifico dello schema di decreto in esame, la finalità dei provvedimenti contenuta nell’art.2 comma 1) non può che essere condivisa: è infatti opportuno che gli ufficiali delle Forze Armate e delle Guardia di Finanza abbiano una preparazione universitaria, conseguita nell’ambito di un percorso formativo specificamente finalizzato e qualificante. In tal senso è condivisibile l’innalzamento del livello qualitativo di tali ambiti professionali; il tentativo di creare classi di laurea e laurea specialistica in questi ambiti deve essere, secondo il C.N.S.U., inteso in questa direzione. Proprio per questo motivo il fattore discriminante di tale processo sarà senza dubbio l’abilità dei singoli Atenei di saper applicare in modo efficace questa riforma del settore. Una applicazione che non porti ad un reale cambiamento in positivo della preparazione degli ufficiali sarebbe veramente un fallimento di tale innovazione.

Allo stesso modo, occorrerà vigilare sulle modalità concrete di convenzione tra Università ed Accademie ed Istituti militari di istruzione, previste ed esplicitate nell’art.2 commi 2 e 3. Tali convenzioni devono essere l’occasione per poter ampliare l’offerta formativa, in un clima di collaborazione virtuosa tra diverse istituzioni. Queste nuove classi, che si aggiungono al panorama delle precedenti sono nello stesso tempo un test ed una sfida per le università, che in piena autonomia con questa nuova classe delle lauree nelle scienze della difesa e della sicurezza, dovranno mostrarsi capaci di interpretare in modo originale e concreto specifiche esigenze formative e nello stesso tempo sapersi relazionare in modo efficace con strutture esterne all'università (in primo luogo il Ministero della Difesa). Lo schema di decreto appare in sintonia col d.m. 509 e presenta aperture interessanti , sia ipotizzando la partecipazione ai corsi per studenti non militari, sia predisponendo l'eventuale attribuzione di appositi crediti formativi universitari per specifiche attività di tipo tecnico professionale (art.2). Il C.N.S.U. rileva anche positivamente l'opportunità manifestata nel decreto di mutuare insegnamenti specifici dalle Accademie Militari ampliando e specializzando in modo non settoriale l'offerta formativa.

Va apprezzata inoltre all'art. 8 l'attezione che viene posta sulla gestione del transitorio.

Con preciso riferimento ai singoli obiettivi formativi contenuti negli schemi dei decreti sia delle lauree che delle lauree specialistiche, è certamente da evidenziare, ancora una volta, la loro ampiezza e varietà, che segnalano ancor più marcatamente l’intento formativo tipicamente universitario. Ciò sottende l’idea certamente giusta che la base di ogni professione di carattere tecnicamente elevato è una base culturale il più possibile ampia e solida, mirata contestualmente ad un indirizzo comunque fortemente professionalizzante, come d’altra parte necessario in tutto il momento riformatore. È di certo da apprezzare lo sforzo fatto di concerto dal Ministero della difesa a da quello dell'università e della ricerca nel definire gli obbiettivi qualificanti di questa nuova classe. Dando una lettura decisamente attuale degli obbiettivi e delle funzioni delle Forze Armate e della Guardia di Finanza, questa classe ha come obiettivo formativo qualificante quello di formare professionisti, militari o civili dotati della preparazione culturale e dell'addestramento teorico-pratico adeguato per assolvere a incarichi di comando, di gestione e di coordinamento (amministrativo, logistico e tecnico ) anche rispetto ad obiettivi non specificatamente militari. La varietà delle discipline previste in queste classi impone da parte delle università un serio lavoro per non squalificare con insegnamenti approssimativi gli obiettivi formativi magari proponendo anche possibili curricula che individuino, soprattutto per la laurea specialistica, ambiti specifici di studio e di ricerca contribuendo ad una formazione critica e così originalmente interdisciplinare.

In definitiva il C.N.S.U. esprime parere favorevole ribadendo però, ancora una volta che il momento più importante e delicato debba essere quello dell’applicazione concreta negli atenei in armonia coi principi ispiratori della riforma.

 

IL SEGRETARIO
f.to Paola Gironi

IL PRESIDENTE
f.to Tommaso Agasisti