INAUGURAZIONE
ANNO ACCADEMICO 2001/02
POLITECNICO
DI BARI
Saluto
di Tommaso Agasisti,
Presidente del Consiglio Nazionale Studenti Universitari
Innanzitutto vorrei
esprimere l’immenso piacere nell’essere qui tra voi oggi. La mia
storia personale è infatti legata a questo Ateneo: ho avuto l’onore di
conoscere il Rettore Castorani alle sedute del Consiglio Universitario
Nazionale (CUN), nonché di avere una rappresentanza molto significativa
del Politecnico all’interno del mio Consiglio, Riccardo Erbi.
Nel mio
brevissimo intervento vorrei fare solo un accenno ad alcune tematiche che
mi stanno particolarmente a cuore, dato l’impegno che insieme a tutto il
C.N.S.U. sto loro dedicando.
La nostra
Università sta affrontando un momento particolarmente delicato. I
cambiamenti resi necessari dalla Riforma Universitaria impongono
riflessioni su tanti aspetti che stanno radicalmente mutando in questi
primi mesi di applicazione.
1.
Nell’applicazione della riforma Universitaria, che pure ho saputo
essere in questo ateneo oculata, occorre avere la preoccupazione di un
equilibrato bilanciamento tra numero di esami, programmi svolti e durata
triennale dei corsi. Occorre un ripensamento della didattica. Non si può
credere che sia sufficiente una mera riduzione; non si può caricare sulle
spalle degli studenti una quantità di esami e di programmi insostenibili
in tre anni!
2.
Un aspetto che va potenziato nella riforma, è quello della
valutazione della didattica da parte degli studenti. I test, che
annualmente vengono svolti, devono trovare un riscontro ed una
applicazione concreta. Questo permetterebbe un coinvolgimento maggiore di
noi studenti ed un incentivo al miglioramento della classe docente.
Infine, vorrei
ricordare come ora più che mai è necessario un impegno delle istituzioni
ad ascoltare gli studenti, a dar loro voce. E per far questo, occorre
ascoltarci anche quando chiediamo un maggior impegno nel garantire un
trattamento adeguato, condizioni di vita e di studio migliori. Il problema
abitativo, quello ristorativo, non sono un aspetto secondario… sono,
devono essere una priorità per gli Atenei e soprattutto per le Regioni!
I cambiamenti
di cui il nostro sistema universitario ha bisogno possono essere fatti
solo con l’aiuto e la collaborazione tra studenti, docenti, istituzioni
universitarie e territoriali.
Credo di poter
dire che noi studenti siamo pronti.
Grazie. |